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      Ciò era strettamente conforme al felice esempio dato da Enrico VII dopo la battaglia di Bosworth. Farebbe ad un tempo cessare gli scrupoli che molti spettabili uomini sentivano quanto alla legalità di trasferire il giuramento di fedeltà da un sovrano ad un altro. Nè la legge civile nè quella della Chiesa Anglicana riconoscevano ne' sudditi il diritto di detronizzare il Sovrano. Ma nessun giureconsulto, nessun teologo negò mai che una nazione vinta in guerra, potesse senza peccato sobbarcarsi al volere del Dio degli eserciti. Difatti dopo la conquista caldea, i più pii e patriottici degli Ebrei non crederono di mancare al proprio debito verso il Re loro, servendo lealmente il nuovo signore dato loro dalla Provvidenza. I tre confessori, che erano rimasti miracolosamente illesi nell'ardente fornace, tennero altri uffici nella provincia di Babilonia. Daniele fu ministro dello Assiro che soggiogò Giuda, e del Persiano che soggiogò l'Assiria. Che anzi lo stesso Gesù, il quale secondo la carne era Principe della Casa di David, comandando ai suoi concittadini di pagare il tributo a Cesare, aveva voluto significare che la conquista straniera annulla il diritto ereditario ed è titolo legittimo di dominio. Era quindi probabile che un gran numero di Tory, quantunque non potessero con sicura coscienza eleggersi un Re, accetterebbero senza esitazione quello che gli eventi della guerra avevano dato loro(1263).
      Dall'altra parte, nondimeno, v'erano ragioni di grave momento. Il Principe non poteva pretendere d'avere guadagnata la corona con la propria spada senza bruttamente rompere la fede data.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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