Pagina (1504/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La parte animata da questi sentimenti era numerosa e rispettabile. Comprendeva circa mezza la Camera de' Lordi, circa un terzo di quella de' Comuni, la maggior parte de' gentiluomini rurali, e almeno nove decimi del clero; ma era lacerata dalle dissensioni, e per ogni lato cinta di ostacoli.
      XXX. Una frazione di questo gran partito, frazione che era specialmente forte fra gli ecclesiastici, e della quale Sherlock era l'organo principale, voleva si aprissero pratiche d'accordo con Giacomo, che fosse invitato a ritornare a Whitehall a condizioni tali che pienamente rimanesse assicurata la costituzione civile ed ecclesiastica del Regno(1293). Egli č evidente che questo disegno, benchč fosse vigorosamente propugnato dal clero, era al tutto incompatibile con le dottrine per lunghi anni da esso insegnate. Veramente era un tentativo di aprire una via di mezzo dove non era spazio ad aprirla, di effettuare una concordia tra due cose che concordia non ammettevano, cioč tra la resistenza e la non resistenza. I Tory dapprima s'erano appoggiati al principio della non resistenza; ma la pių parte di loro avevano abbandonato quel principio e non inchinavano a riabbracciarlo. I Cavalieri d'Inghilterra, come classe, erano stati cosė, direttamente o indirettamente, implicati nella ultima insurrezione contro il Re, che non potevano per vergogna parlare del sacro debito di obbedire a Nerone; nč volevano richiamare il Principe sotto il cui pessimo governo avevano cotanto sofferto, senza esigere da lui condizioni tali da rendergli impossibile ogni abuso di potere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Camera Lordi Comuni Sherlock Giacomo Whitehall Regno Tory Cavalieri Inghilterra Nerone Principe