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      Ma dacchè alla Corona inglese è annessa la qualità di capo della Chiesa Anglicana, non v'è intolleranza nel dire che una Chiesa non dovrebbe essere soggetta ad un capo che la consideri come scismatica ed eretica(1306).
      Dopo questa breve interruzione i Lordi nuovamente formaronsi in Comitato. I Tory insistevano perchè il loro disegno si discutesse prima che venisse preso in considerazione il voto dei Comuni che dichiarava vacante il trono. Ciò fu loro concesso; e fu posta la questione se una Reggenza, esercitando il regio potere, vita durante di Giacomo, ed in suo nome, sarebbe il migliore espediente a salvare le leggi e la libertà della nazione.
      La disputa fu lunga ed animata. I principali propugnatori della Reggenza erano Rochester e Nottingham. Halifax e Danby difendevano la contraria opinione. Il Primate - strano a dirsi! - non comparve, quantunque i Tory vivamente lo importunassero perchè si ponesse a capo loro. La sua assenza gli provocò contro molte aspre censure; e gli stessi suoi apologisti non hanno potuto addurre alcuna ragione che lo purghi del biasimo(1307). Era egli l'autore del disegno d'istituire una Reggenza. Pochi giorni innanzi in un foglio scritto di sua mano aveva asserito quel disegno essere manifestamente il migliore che si potesse trovare. Le deliberazioni dei Lordi i quali lo sostenevano avevano avuto luogo in casa di lui. Era suo debito dichiarare in pubblico i propri intendimenti. Nessuno potrebbe tenerlo in sospetto di codardia o di volgare cupidigia.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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