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      Ben vedevasi che essi stavano quasi per cedere, e che il colloquio era stato per semplice forma. I fautori di Maria s'erano accorti che ponendola sul trono come rivale del marito, le avevano recato grave dispiacere. Taluni dei Pari che dianzi avevano votato per instituire una Reggenza avevano fatto pensiero o di assentarsi o di secondare la deliberazione della Camera Bassa. Affermavano non avere cangiato opinione; ma qual si fosse governo esser meglio che nessun governo; il paese non poter più a lungo sopportare cotesta angosciosa sospensione. Lo stesso Nottingham, il quale nella Sala dipinta aveva diretta la discussione contro i Comuni, dichiarò che, quantunque la coscienza non gli consentisse di cedere, ei godeva vedendo le coscienze degli altri essere meno fastidiose. Vari Lordi i quali non avevano fino allora votato nella Convenzione erano stati indotti a recarvisi: Lord Lexington il quale era pur allora giunto dal Continente; il Conte di Lincoln che era mezzo maniaco; il Conte di Carlisle che si trascinava sulle grucce; e il Vescovo di Durham, il quale s'era tenuto nascosto e intendeva fuggire oltre mare; ma gli era stato annunziato che ove egli votasse pel riordinamento del Governo, non si farebbe mai più parola della sua condotta nella Commissione Ecclesiastica. Danby, desideroso di spengere lo scisma da lui cagionato, esortò la Camera, con un discorso superiore anche alla sua ordinaria valentia, a non perseverare in una contesa che poteva riuscire fatale allo Stato. Fu caldamente secondato da Halifax.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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