Pagina (1558/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il suo governo non poteva senza estremo pericolo essere biasimato nè anche con moderatissime parole. I suoi sudditi non godevano la libertà personale che a libito del Principe. Non restava neppure una istituzione, a memoria de' più vecchi, la quale prestasse al suddito sufficiente protezione contro le enormezze della tirannide. Quelle grandi congreghe che un tempo avevano domata la potestà regia erano cadute in oblio. La struttura e i privilegi loro erano noti ai soli antiquari. Non possiamo quindi maravigliarci che allorquando ad uomini siffattamente governati venne fatto di strappare il supremo potere dalle mani di un governo che in cuor loro da lungo tempo aborrivano, eglino fossero corrivi a demolire e inetti a riedificare; che rimanessero sedotti da ogni novità, proscrivessero ogni titolo, cerimonia, e frase che richiamava alla mente la idea del vecchio sistema, e dilungandosi con disgusto dalle nazionali tradizioni frugassero nei volumi de' politici filosofanti a trovarvi principii di governo, o con ridicola e stolta affettazione scimmiottassero i patriotti di Atene e di Roma. Non possiamo medesimamente maravigliarci che la violenta azione dello spirito rivoluzionario fosse seguita da una reazione al pari violenta, e che la confusione, poco dopo, generasse un dispotismo più severo di quello donde essa era nata.
      Se noi ci fossimo trovati nella medesima situazione; se a Strafford fosse riuscito di mandare ad effetto la sua prediletta idea del Compiuto, di formare un esercito numeroso e bene disciplinato, come quello che, pochi anni dopo, Cromwell creò; se parecchie decisioni giudiciali simili a quella che fu profferita dalla Camera dello Scacchiere nel caso della imposta marittima, avessero trasferito nella Corona il diritto di gravare il popolo di balzelli; se la Camera Stellata e l'Alta Commissione Ecclesiastica avessero seguitato a multare, mutilare e porre in carcere chiunque osava alzare la voce contro il Governo; se la stampa fosse stata pienamente inceppata come in Vienna e in Napoli; se i nostri Re avessero gradatamente recato alle loro mani tutto il potere legislativo; se pel corso di sei generazioni non avessimo avuta nè anche una sessione di Parlamento; e se alla perfine in qualche istante di fiero concitamento fossimo insorti contro i nostri padroni; quale scoppio di furore popolare ne sarebbe seguíto!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Principe Atene Roma Strafford Compiuto Cromwell Camera Scacchiere Corona Camera Stellata Alta Commissione Ecclesiastica Governo Vienna Napoli Parlamento