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      Con che fracasso, udito e sentito sino ai confini del mondo, il vasto edificio sociale sarebbe caduto a terra! Quante migliaia d'esuli, un tempo i pił felici e culti membri di questa grande cittadinanza, sarebbero andati mendicando il pane loro per le terre del Continente, o avrebbero cercato ricovero ne' rozzi tugurii fra mezzo alle foreste dell'America! Quante volte avremmo veduto sossopra i lastricati di Londra per asserragliare le strade, crivellate di palle le case, spumanti di sangue i rigagnoli! Quante volte saremmo furiosamente corsi da un estremo all'altro, dall'anarchia cercando rifugio nel dispotismo, e a liberarci dal dispotismo ricadendo nell'anarchia! Quanti anni di sangue e di confusione ci sarebbe costato lo imparare i rudimenti primi della sapienza politica! Da quante fanciullesche teorie saremmo stati ingannati! Quante informi e mal ponderate Costituzioni avremmo inalzate solo per vederle nuovamente cadere! Sarebbe stata insigne ventura per noi se mezzo secolo di rigida disciplina fosse stato sufficiente a educarci a godere della vera libertą.
      Tali sciagure la nostra Rivoluzione scansava. Era vigorosamente difensiva ed aveva seco prescrizione e legittimitą. Tra noi, e solo tra noi, una monarchia temperata dal secolo decimoterzo s'era serbata intatta fino al decimosettimo. Le nostre istituzioni parlamentari erano in pieno vigore; eccellenti i pił essenziali principii del Governo; non formalmente nč esattamente compresi in un solo documento scritto, ma sparsi nei nostri antichi e nobili statuti, e - cosa di somma importanza - impressi da quattrocento anni in cuore a tutti gl'Inglesi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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