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      1689.
      (742) "Eravi libertà di coscienza per connivenza, quantunque non vi fosse per legge." King, cap. III, sez. 1.
      (743) In una lettera a Giacomo, trovatasi tra le carte del vescovo Tyrrel[Nell'originale "Tirrel"], e che ha la data del 14 agosto 1686, s'incontrano alcune notevoli espressioni: "Pochi o nessuni sono i Protestanti in quel paese, i quali non siano collegati coi Whig contro il nemico comune." E più sotto: "Coloro che qui (cioè in Inghilterra; passavano per Tory, pubblicamente parteggiano pei Whig in Irlanda." Swift diceva le medesime cose pochi anni dopo al re Guglielmo: "Mi rammento d'aver detto al re, trovandomi in Inghilterra, che i più rigorosi Tory che siano tra noi, ivi sarebbero Whig moderati." - Lettera intorno alla Prova Sacramentale.
      (744) La ricchezza e la negligenza del clero anglicano d'Irlanda sono ricordate con fortissime parole dal Lord Luogotenente Clarendon, testimone degno di tutta fede.
      (745) Clarendon rammenta ciò al re in una lettera in data del 14 marzo 1685-86, ed aggiunge ch'era cosa verissima.
      (746) Clarendon propose caldamente questa misura, ed opinava che il Parlamento Irlandese avrebbe fatta la parte sua. Vedi la lettera di lui ad Ormond, 28 agosto 1686.
      (747) Fu un O'Neill, uomo di grande importanza, colui che disse non essere convenevole per lui storcere la bocca a balbettare l'inglese. Prefazione al vol. I della Hibernia Anglicana.
      (748) Nell'originale "invertere". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
      (749) Ms. Sheridan, tra le carte degli Stuardi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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