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      Il lavoro riguardante questo scopo č stato non scarsamente dilucidato dalle numerose, e importanti collezioni relative alla Storia ecclesiastica, e letteraria, che Giovanni Giorgio Schelhorn, il dotto superiore e bibliotecario di Memmingen, pubblicņ in latino, e nella sua lingua patria, sulla prima metą del secolo XVIII. Alcune delle sue asserzioni risguardanti il progresso, che la Riforma aveva fatto in Italia, mossero a parlarne il cardinal Quiriti, erudito custode onorario della biblioteca vaticana, e come suole accadere in simili circostanze la veritą emerse dalla controversia che ne seguģ. Nel 1765 lo Specimen Italię Reformatę, di Daniele Gerdes, ben cognito per la sua storia generale della Riforma, uscģ alle stampe, nella quale opera questo indefesso scrittore ha riunito tutti i fatti, che aveva ritrovati relativi a tal materia. Quest'opera, quantunque soggetta ai difetti di una postuma pubblicazione, č della massima utilitą, e ha indotto gli scrittori italiani posteriori a parlar di fatti, ch'eglino, come i loro predecessori, avrebbero passato sotto silenzio. Se avessi pił presto veduto quest'opera, mi avrebbe essa liberato da molte pene; ma non mi dolgo neppure della circostanza, che me l'ha cosģ tardi posta fra le mani, perchč, in mancanza di tale aiuto, sono stato obbligato di far delle ricerche, che avrei avuto la tentazione di evitare, ma che mi hanno abilitato a supplire in parte ai diffetti di essa stessa, e a correggere alcuni sbagli, ne' quali l'autore era inavvertentemente caduto.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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