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      (40) Considerate bene tutte queste cose, non sarà senza sorpresa il sentire, che le dottrine riformate facessero tanto progresso in Italia, come si vedrà che accadde; e noi potremo provare lo sbaglio, in cui sono caduti alcuni scrittori, guidati più dalle teorie, che dal fatto, [39] allorquando asseriscono, che in questo paese vi furono pochi convertiti, o non ve ne fu alcuno.(41)
     
      [40]
     
     
      CAPITOLO SECONDO.
      INTRODUZIONE DELLE OPINIONI RIFORMATE IN ITALIA E DELLE CAUSE DEL LORO PROGRESSO
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      Una questione, che per molti anni è stata dibattuta in Germania, e che finalmente fu portata avanti alla corte del papa per esser decisa, merita di esser menzionata, per aver contribuito non poco a suscitare negl'Italiani il desiderio di essere istruiti nelle opinioni riformate. Un monaco di Colonia, Ebreo convertito, o fosse per antipatia alle lettere, o per desiderio di estorcere del denaro da' suoi concittadini, ottenne un decreto dalla camera imperiale, col quale era ordinato, che tutti i libri ebraici, eccettuata la Bibbia, fossero bruciati come pieni di bestemmie contro di Cristo. Giovanni Reuchlin, o Capnio, uomo dotto della Svevia, e ristoratore della letteratura ebraica fra i cristiani, si affaticò, tanto privatamente, che colla stampa, d'impedire l'esecuzione di quel barbaro decreto. Il felice risultato della sua opposizione l'espose allo sdegno de' monaci, e fu contro di lui emanata una sentenza, prima dai teologi di Colonia, poi dalla Sorbona a Parigi. Reuchlin appellò a Roma, e gli amici delle lettere determinarono in comune di proteggere, la sua [41] causa.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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