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      Ippolito, figlio minore del duca Alfonso, e quindi suo nipote Lodovico, erano cardinali; da tempo immemorabile, un rampollo della famiglia aveva sempre occupato un posto nel sacro collegio (118). Per conseguenza Alfonso si era mostrato un fedele alleato di Clemente in tutto il corso delle umilianti vicende, cui quel papa era stato esposto; ed il suo successore Ercole, sebbene più istruito di suo padre in materie di religione, evitò qualunque cosa, che avesse potuto offendere il supremo pontefice.
      Nell'anno 1527 Ercole II prese in matrimonio Renata, figlia di Luigi XII, re di Francia. Il rispetto, [83] che ottennero allora alla corte di Ferrara le opinioni riformate, deve principalmente attribuirsi all'influenza di quell'amabile e culta principessa. Distinta per le sue virtù, e per la sua generosità, attraente per le sue cortesi, e gentili maniere, dotta nel francese, come nell'italiano, che parlava con eguale purità, versata profondamente ne' classici greci e romani, acquistò l'amore e l'ammirazione di tutti quei che l'avvicinarono (119). Prima di lasciare la sua patria, la duchessa s'era istruita nella dottrina della riforma, col mezzo di alcuni di quei letterati, che frequentavano la corte della celebre Margherita regina di Navarra, ed era ansiosa di facilitarne l'adito nelle contrade, che erano divenute sua residenza. Per qualche tempo potè seguire il suo scopo, ricevendo solo i suoi amici, come uomini di lettere, che il duca suo marito era pronto ad incoraggiare, o almeno a tollerare.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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