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      Non s'intende dire che gl'individui divisi in queste classi formassero dei partiti, ma tenendoli sott'occhio con questa distinzione, potremo meglio formare un esatto giudizio dei principii, e della condotta di certi individui, che sono stati ritenuti come amici così dai papisti, come dai protestanti.
      Gli esempi che addurrò, spettano principalmente alla seconda classe. Che vi fossero molti in Italia [190] illustri per ingegno, e per grado, la cui credenza differiva immensamente da quella sanzionata dal concilio di Trento, è ad evidenza dimostrato, benchè venga negato dagli ultimi storici, e apologisti della Chiesa Romana. È provato dal fatto, che i loro nomi, e i loro scritti furono soppressi, e segnati come eretici, o sospetti dai censori della stampa; e lo confermarono gli scrittori, che potevano attingere ai veri fonti per informarsi, e non avevano ragione di travisare i fatti. "Quelle persone, che allora erano disposte ad adoperarsi seriamente per la riforma della Chiesa (dice l'imparziale ed illuminato de Thou) tenevano frequenti conferenze sulla fede, sulle opere, sulla grazia, sul libero arbitrio, sull'elezione, e sulla glorificazione; e molti di essi, tenendo su questi articoli, opinioni diverse da quelle ch'erano pubblicamente insegnate, si servivano dell'autorità di sant'Agostino, per sostenere le proprie opinioni (292)".
      Pier Angelo Manzolli era medico primario di Ercole II, duca di Ferrara. Sotto l'anagranamma di Marcello Palingenio, pubblicò un elegante poema latino, in cui descrisse la vita umana sotto l'allusione dei dodici segni del zodiaco (293). Quel poema è pieno di querele dei corrotti costumi del clero; nè manca di passi che [191] provano la mente dell'autore separata dalla Chiesa romana, e la sua compiacenza, e soddisfazione per i successi delle nuove opinioni (294). Ma il poema fu messo nell'indice de' libri proibiti; e le ossa dell'autore, dopo la morte, furono tratte fuori dal sepolcro, e ridotte in cenere come quelle di un'empio eretico.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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