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      Che il mio sangue, e la persecuzione a me fatta, e alla mia gente ricada sopra Roma."
      Mentre i papi si sforzavano di sopprimere le dottrine riformate nelle altre parti dell'Italia, si può tener per certo che per i territori della Chiesa non stavano con le mani alla cintola. È stato osservato, che la condotta della Inquisizione era più mite in Italia che in Spagna; ma tanto l'esposizione del fatto, che le ragioni con cui quella viene comunemente spiegata, meritano di essere qualificate. Una di queste ragioni è la politica con cui gl'Italiani, inclusi i papi, hanno sempre consultato i loro interessi pecuniarj, cui posponevano ogni altra considerazione. Questa però si trova confermata quanto al trattamento verso gli Ebrei piuttosto che verso i luterani. La seconda ragione è che i [300] papi essendo principi temporali negli stati della Chiesa non hanno bisogno d'impiegare l'Inquisizione per distruggere i diritti delle autorità secolari in quelli, come negli altri paesi. Questa è una verità incontrastabile, che conferma il fatto, che, cioè, l'Inquisizione lungo tempo dopo che aveva sospeso in Italia le sue operazioni, continuò ad essere con grande ardore appoggiata in Ispagna dall'influenza papale. Ma al tempo di cui parlo e negli ultimi periodi del secolo XVI, era sempre in piena e costante attività; e i papi conoscevano bene di essere da quella abilitati a ottenere ciò che non potevano con loro dominio temporale. La prima differenza fra l'Inquisizione italiana e spagnuola, in quell'epoca, sembra consistere nella loro politica relativa al modo di punizione.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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