Pagina (218/449)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La lettera fu spedita; il nobile Modanese non mancò di rendersi a Bologna in tutta fretta all'ora appuntata; e in vece del cugino trovò gli sgherri, che lo legarono appena disceso da cavallo. Alla notizia dell'arresto l'amico fu posto in libertà. Questo è il giuoco di un drago"(454). Il conte di Caiazzo fu più fortunato. Egli era un favorito di Carlo IX, e officiale d'infanteria in Francia. Essendo andato in Italia per certi affari particolari, fu, per ordine di Pio V, ristretto nelle carceri dell'inquisizione, come sospetto di essere ugonotto. Il re spedì immediatamente il marchese di Pisani, con ordine espresso che fosse messo subito in libertà. Dopo molte tergiversazioni per parte di sua Santità, il marchese le disse, che se il prigioniero non fosse messo in libertà nel giorno seguente, l'ambasciatore partirebbe da Roma tali essendo le istruzioni ricevute da Sua Maestà, e sarebbe sospesa ogni comunicazione fra le due corti; al che il papa, per consiglio de' cardinali, mise il conte in libertà, dicendo che il re di Francia gli aveva mandato un ubbriaco (455). Non è mia intenzione di scrivere un martirologio; non posso però passare sotto silenzio i nomi di quei che intrepidamente spiegarono lo stendardo della verità [308] sotto le mura di Roma, e caddero sotto la breccia della cittadella dell'anticristo.
      Faventino Fanino o Fannio di Faenza (negli stati della Chiesa) comunemente, sebbene non esattamente, passa per il primo, che abbia sofferto in Italia il martirio per la fede protestante.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





Modanese Bologna Caiazzo Carlo IX Francia Italia Pio V Pisani Santità Roma Sua Maestà Francia Roma Fanino Fannio Faenza Chiesa Italia