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      Allora i cardinali presi dall'ira, digrignando i denti verso di lui, come i persecutori del primo martire di Cristo ordinarono che Mollio e il suo compagno che approvò la fede da lui sostenuta, fossero immediatamente messi a morte. In conseguenza furono trasportati sulla piazza di Campo de' Fiori, dove morirono con la fortezza d'animo la più edificante (459).
      Pomponio Algieri di Nola, nel regno di Napoli, fu arrestato mentre stava all'università di Padova, e dopo [314] esser stato esaminato alla presenza del podestà fu legato e mandato a Venezia. Le sue risposte ne' differenti esami, che dovè subire, contengono de' grandi lumi sulla verità, e formano una delle più ristrette ma solide confutazioni degli articoli principali del papismo, appoggiate tutte alla Scrittura, e alle decretali che si può dovunque trovare. Queste risposte sparsero la sua fama per tutta l'Italia. I senatori veneti, avendo riguardo alla sua gioventù, e alla sua dottrina, desideravano di salvarlo; ma egli ricusandosi di abbandonare i suoi sentimenti, fu condannato alla galera. Cedendo poi quei magistrati alle importunità del nunzio, lo mandarono a Roma, come un dono gratissimo al nuovo papa Paolo IV, da cui fu subito condannato ad essere bruciato vivo nell'età di anni ventiquattro. La costanza cristiana, con cui il giovane martire soffrì quella barbara morte, spaventò i cardinali, che avevano abbellito lo spettacolo della loro presenza. Una lettera scritta da Algeri nella sua prigionia di Venezia descrive le consolazioni, da cui era sollevato, e sostenuto ne' suoi patimenti, in linguaggio incomparabile.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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