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      Zuinglio, dopo i suoi lavori per riformare la religione, merita una lode immortale per avere accusato, a rischio d'incorrer l'odio de' suoi concittadini, la pratica di rendersi mercenarii al servizio degli esteri nelle battaglie. I riformatori Grigioni seguirono il suo esempio, e n'ebbero la stessa ricompensa. I loro paesani pensando che fossero mercenarii come loro, li punirono colla riduzione de' loro stipendi.(538)
      [368]Le chiese nei Grigioni, quanto al governo, alla dottrina, al culto, furono organizzate come quelle dei cantoni protestanti nella Svizzera. Fin dal principio le congregazioni ebbero i loro concistori; a questi vennero aggiunti, probabilmente negli ultimi tempi, colloqui o Presbiteri di cui ve n'erano due in ciascuna lega. I pastori erano soliti di riunirsi in qualche occasione per consultare sopra i comuni interessi del corpo riformato, per esaminare ed ordinare i candidati pel ministero, e per rettificare i disordini, che potevano essere accaduti. Ma queste riunioni erano volontarie, e le loro determinazioni uscivano in forma di consigli. Essendosi risaputo al di là dei confini della repubblica, che nei Grigioni si soffriva una gran penuria di predicatori, dalla Svizzera, e dalla Germania ve ne andarono a stormi, pretendendo di essere predicatori, e non erano che idioti, e di niuna stima affatto. Avvicinatisi alle valli s'insinuarono nell'affetto dei paesani, ed avendo clandestinamente conchiuso con essi un patto per servire le loro chiese, per una piccola [369] somma di danaro, si condussero in modo da far mormorare i cattolici romani contro di essi, e apportare gran discredito alla causa evangelica.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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