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      A questi si unì Camillo nativo di Sicilia, che nell'abbracciare la fede protestante assunse il nome di Renato; e Francesco Negri di Bassano, cognito per autore di parecchi libri contro la chiesa di Roma, i [379] quali ebbero alla loro pubblicazione una estesissima circolazione (552). I due ultimi non erano predicatori, come erroneamente è stato asserito da alcuni scrittori (553); ma si limitarono a insegnare alla gioventù. Camillo ebbe sotto la sua direzione i figli di molti signori, e scelse per sua residenza Caspano nella Valtellina; Negri la fissò a Chiavenna (554). Si può a questi aggiugnere Francesco Stancari di Mantova, che restò qualche tempo nella Valtellina, e cominciò a insegnare la lingua ebraica, di cui prima che lasciasse la patria, era stato professore a terra di Spilimbergo nel Friuli (555).
      Fra i cittadini distinti dei Grigioni, che risiedevano a Chiavenna vi fu Ercole da Salice, o de' Salis. discendente da una nobile famiglia, che si era già reso [380] celebre nelle armi, e quindi fu elevato ai primi impieghi della repubblica. Egli ricevè Mainardi, il quale piacque tanto ed a lui stesso, ed agli amici che frequentavano la sua casa, che decisero di rimuovere tutti gli ostacoli che si frapponevano alla sua dimora fra essi. Gli zelanti cattolici romani badavano a dire che era legge fondamentale della democrazia, che non si potesse prestare alcun servigio religioso nè osservarlo in alcuna comunità, città, o villagio senza il permesso formale della pluralità degli abitanti.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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