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      Basilea avea da molto tempo acquistato fama pel concorso degli uomini dotti; ciò che persuadeva pure i protestanti italiani a sceglierla per luogo di loro residenza. Ne potrò rammentare alcuni. Paolo di Colli, padre d'Ippolito a Collibus, celebre giureconsulto, e consigliere dell'elettor palatino Federigo IV, era nato in Alessandria, nel Milanese, donde fuggì per essere stata nella sua casa scoperta una riunione di molti protestanti(653). Guglielmo Grataroli, medico bergamasco, fu egualmente rinomato per la sua pietà, che per la sua dottrina, esperienza, e abilità nella sua professione, sulla quale diede molte opere alle stampe.(654) Alfonso Corrado di Mantova, che si dice essere stato il precettore della moglie d'Alfonso, duca di Ferrara, predicò per qualche tempo nei Grigioni, e pubblicò a [441] Basilea un commentario sull'Apocalisse, "pieno (dice Tiraboschi) d'invettive, e di maldicenze contro il pontefice romano"(655). Silvestro Teglio, e Francesco Betti, cavaliere romano, erano ambedue letterati (656). Mino Celso senese è laudato da Claudio Tolomeo; un'edizione delle lettere di quell'uomo dotto fu a lui dedicata da Fabio Benvoglienti (657). Abbandonata la patria per amore della religione riformata, divenne correttore della stamperia di Pietro Perna, lucchese, stampatore molto celebre di Basilea, "la cui memoria (dice Tiraboschi) sarebbe ancora più onorevole s'ei non l'avesse oscurata coll'apostasia della religione cattolica"(658). Mino Celso fu autore d'un opera rara contro la pena capitale degli eretici, nella quale ha trattato la questione con molta solidità, ed intelligenza (659). Ma il più dotto di tutti i rifugiati, che in [442] quella città fecero soggiorno, fu Celio Secondo Curio, di cui abbiamo più volte fatto menzione nel corso di questa storia.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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