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      [461]Se, come dice san Paolo, noi morimmo tutti per Adamo, tutti siamo risuscitati per Cristo, non possiamo credere, che il peccato d'Adamo da noi ereditato, sia di maggior efficacia della santità di Cristo, che nella stessa guisa abbiamo ereditato con la fede. Per verità poteva una volta l'uomo con qualche principio di ragione rammaricarsi, che senza il suo proprio concorso era stato concepito, e portato nell'iniquità e nel peccato de' suoi primi padri, per cui la morte ha dominato tutti gli uomini; ma ora ogni ragione di rammarico è tolta, da che la vita eterna unitamente alla vittoria sulla morte è stata ottenuta nella stessa identifica maniera, senza alcuna opera nostra, per mezzo della santità di Dio a noi attribuita. Sopra questo punto san Paolo ha scritto un bellissimo capitolo ai Romani, v, 12-31..... Da queste parole di san Paolo è chiaro, che la legge fu data affinchè il peccato si conoscesse, e da noi si capisse, che non v'è maggior efficacia della santità di Cristo, per cui noi siamo giustificati innanzi a Dio; perchè se Cristo è più potente di Adamo, e se il peccato di Adamo fu capace di renderci peccatori, e figli della collera celeste senza trasgressione alcuna per parte nostra, molto più la santità di Cristo potrà giustificarci, e farci figli della grazia, senza opere buone per parte nostra, opere, che non possono essere accettabili a meno che, prima di farle, siamo fatti buoni, e giusti in forza della fede. [462]
      ...... Abbracciamo, miei cari fratelli, la santità di nostro signor Gesù Cristo, e facciamo che divenga nostra propria col mezzo della fede.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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