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      La prigione, come è dura al colpevole, è dolce all'innocente da un lato distillante ruggiada, e nettare dall'altro, offerente abbondanza d'ogni cosa. È un luogo tristo, e angusto, ma amena per me, e spaziosa valle, il più bello, e ridente spazio di terreno. Ascoltami, uomo sciagurato, e giudica se v'è al mondo più delizioso giardino. Qui mi si presentano alla vista principi, re, popoli, cittadini; contemplo l'esito delle battaglie, i vinti, i vincitori, altri intrisi nella polvere, altri portati su carri trionfali. Questo è il monte Sion; questo è il cielo. Gesù Cristo sta di fronte; intorno stannovi patriarchi, e profeti, gli evangelisti, [468] gli apostoli, e tutti i servi di Dio. Egli mi abbraccia, e mi accarezza, gli altri mi fanno coraggio, e versano i sacramenti; molti mi offrono delle consolazioni, mentre alcuni mi accompagnano con degl'inni. Posso io dirmi solo, mi veggo circondato da tanti spiriti beati, che mi assistono? Io vi trovo una società, che mi appresta esempio e conforto; poichè da questo recinto io contemplo con la forza dell'immaginazione i veri fedeli, in tante varie guise martirizzati, uccisi, crocifissi, legati per mezzo, incastrati entro larghe lamine di ferro, traforate o intere, da sottoposte fiamme arroventate, e dentro de' vasi di bronzo, chi con gli occhi cavati, chi con la lingua mozza, chi tronco il capo, chi mutilito e mani, e piedi, chi gettato nelle fornaci ardenti, chi lasciato in pasto agli avvoltoj. Ma non è qui la mia abitazione; è ne' cieli, che cerca per me la prima nuova Gerusalemme, che si presenta.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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