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      COSIMO Voi ne farete cosa gratissima; pure io vi voglio dire in quello che costoro l'accusano, acciò voi possiate meglio giustificarne. Dicono costoro così: o ella fia inutile e fidandoci noi di quella ci farà perdere lo stato; o ella fia virtuosa, e, mediante quella, chi la governa ce lo potrà facilmente tòrre. Allegano i Romani, i quali, mediante queste armi proprie, perderono la libertà; allegano i Viniziani e il re di Francia, de' quali quelli, per non avere ad ubbidire a un loro cittadino, usano le armi d'altri, e il re ha disarmati i suoi popoli per potergli più facilmente comandare. Ma temono più assai la inutilità che questo. Della quale inutilità ne allegano due ragioni principali: una, per essere inesperti, l'altra, per avere a militare per forza; perché dicano che da grande non si imparano le cose, e a forza non si fece mai nulla bene.
      FABRIZIO Tutte queste ragioni che voi dite, sono da uomini che cognoschino le cose poco discosto, come io apertamente vi mostrerrò. E prima, quanto alla inutilità, io vi dico che non si usa milizia più utile che la propria, né si può ordinare milizia propria se non in questo modo. E perché questo non ha disputa, io non ci voglio molto perdere tempo, perché tutti gli esempli delle istorie antiche fanno per noi. E perché eglino allegano la inesperienza e la forza, dico come egli è vero che la inesperienza fa poco animo e la forza fa mala contentezza; ma l'animo e l'esperienza si fa guadagnare loro con il modo dello armargli, esercitargli ed ordinargli, come nel procedere di questo ragionamento vedrete.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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