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      I Romani erano, si può dire, quasi tutti a piè e combattevano stretti insieme e saldi; e vinsono variamente l'uno l'altro secondo il sito largo o stretto; perché, in questo, i Romani erano superiori, in quello, i Parti; i quali poterono fare gran pruove con quella milizia, rispetto alla regione che loro avevano a difendere; la quale era larghissima, perché ha le marine lontane mille miglia, i fiumi l'uno dall'altro due o tre giornate, le terre medesimamente e gli abitatori radi; di modo che uno esercito romano, grave e tardo per l'armi e per l'ordine, non poteva cavalcarlo sanza suo grave danno, per essere chi lo difendeva a cavallo ed espeditissimo, in modo ch'egli era oggi in uno luogo, e domani discosto cinquanta miglia; di qui nacque, che i Parti poterono prevalersi con la cavalleria sola e la rovina dell'esercito di Crasso e i pericoli di quello di Marco Antonio. Ma io, come v'ho detto, non intendo in questo mio ragionamento parlare della milizia fuora d'Europa; però voglio stare in su quello che ordinarono già i Romani e i Greci, e oggi fanno i Tedeschi. Ma vegnamo all'altra domanda vostra, dove voi disiderate intendere quale ordine o quale virtù naturale fa che i fanti superano la cavalleria. E vi dico, in prima, come i cavagli non possono andare, come i fanti, in ogni luogo. Sono più tardi a ubbidire, quando occorre variare l'ordine, che i fanti; perché, s'egli è bisogno o andando avanti tornare indietro, o tornando indietro andare avanti, o muoversi stando fermi, o andando fermarsi, sanza dubbio non lo possono così appunto fare i cavagli come i fanti.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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