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      Ma noi oggi non ce ne serviamo ad altro che a dare loro più soldo che agli altri e a fare che facciano qualche fazione particolare. Il medesimo ne interviene delle bandiere, perché si tengono piuttosto per fare bella una mostra, che per altro militare uso. Ma gli antichi se ne servivano per guida e per riordinarsi; perché ciascuno, ferma che era la bandiera, sapeva il luogo che teneva presso alla sua bandiera e vi ritornava sempre. Sapeva ancora come, movendosi e stando quella, avevano a fermarsi o a muoversi. Però è necessario in uno esercito che vi sia assai corpi, e ogni corpo abbia la sua bandiera e la sua guida; perché, avendo questo, conviene ch'egli abbia assai anime e, per consequente, assai vita. Deono adunque i fanti camminare secondo la bandiera e la bandiera muoversi secondo il suono; il quale suono, bene ordinato, comanda allo esercito; il quale, andando con i passi che rispondano a' tempi di quello, viene a servare facilmente gli ordini. Onde che gli antichi avieno sufoli, pifferi e suoni modulati perfettamente; perché, come chi balla procede con il tempo della musica e, andando con quella, non erra, così uno esercito, ubbidendo nel muoversi a quel suono, non si disordina. E però variavano il suono, secondo che volevano variare il moto e secondo che volevano accendere o quietare o fermare gli animi degli uomini. E come i suoni erano varii, così variamente gli nominavano. Il suono dorico generava costanzia, il frigio furia, donde che dicono che, essendo Alessandro a mensa e sonando uno il suono frigio, gli accese tanto l'animo, che misse mano all'armi.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





Alessandro