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      Con questo esercito, che era di ventiduemila fanti e circa dumila cavagli utili, faceva uno consolo ogni fazione e andava a ogni impresa. Pure, quando bisognava opporsi a maggiori forze, raccozzavano due consoli con due eserciti. Dovete ancora notare come, per l'ordinario, in tuttatré l'azioni principali che fanno gli eserciti, cioè camminare, alloggiare e combattere, mettevano le legioni in mezzo; perché volevano che quella virtù in la quale più confidavano, fusse più unita, come nel ragionare di tuttatré queste azioni vi si mostrerà. Quegli fanti ausiliarii, per la pratica che avevano con i fanti legionari, erano utili quanto quelli; perché erano disciplinati come loro e però, nel simile modo, nello ordinare la giornata gli ordinavano. Chi adunque sa come i Romani disponevano una legione nell'esercito a giornata, sa come lo disponevano tutto. Però, avendovi io detto come essi dividevano una legione in tre schiere, e come l'una schiera riceveva l'altra, vi vengo ad avere detto come tutto lo esercito in una giornata si ordinava. Volendo io pertanto ordinare una giornata a similitudine de' Romani come quegli avevano due legioni, io prenderò due battaglioni, e, disposti questi, si intenderà la disposizione di tutto uno esercito; perché nello aggiungere più genti non si arà a fare altro che ingrossare gli ordini. Io non credo che bisogni che io vi ricordi quanti fanti abbia uno battaglione, e come egli ha dieci battaglie, e che capi sieno per battaglia, e quali armi abbiano, e quali sieno le picche e i veliti ordinarii e quali gli estraordinarii; perché poco fa ve lo dissi distintamente, e vi ricordai lo mandassi alla memoria come cosa necessaria a volere intendere tutti gli altri ordini; e però io verrò alla dimostrazione dell'ordine sanza replicare altro.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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