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      E mi pare, secondo gli antichi esempli, che quasi tutti i capitani eccellenti, quando eglino hanno conosciuto che il nimico ha fatto forte uno lato della battaglia, non gli hanno opposta la parte più forte, ma la più debole; e l'altra più forte hanno opposta alla più debole; poi, nello appiccare la zuffa, hanno comandato alla loro parte più gagliarda, che solamente sostenga il nimico e non lo spinga, e alla più debole, che si lasci vincere e ritirisi nell'ultima schiera dell'esercito. Questo genera due grandi disordini al nimico: il primo, ch'egli si truova la sua parte più gagliarda circundata; il secondo è che, parendogli avere la vittoria subito, rade volte è che non si disordini; donde ne nasce la sua subita perdita. Cornelio Scipione, sendo in Ispagna contro ad Asdrubale cartaginese, e sappiendo come ad Asdrubale era noto ch'egli nell'ordinare l'esercito poneva le sue legioni in mezzo, la quale era la più forte parte del suo esercito, e, per questo, come Asdrubale con simile ordine doveva procedere; quando di poi venne alla giornata, mutò ordine, e le sue legioni messe ne' corni dello esercito, e nel mezzo pose tutte le sue genti più deboli. Di poi, venendo alle mani, in un subito quelle genti poste nel mezzo fece camminare adagio ed i corni dello esercito con celerità farsi innanzi; di modo che solo i corni dell'uno e dell'altro esercito combattevano, e le schiere di mezzo, per essere distante l'una dall'altra, non si aggiugnevano; e così veniva a combattere la parte di Scipione più gagliarda con la più debole d'Asdrubale; e vinselo.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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