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      A fortificazione di questo non mi curerò di replicarvi alcuna cosa già detta. Fa il conio lo avversario per aprire le tue schiere? Se tu vai con esse aperte, tu disordini lui ed esso non disordina te. Pose i liofanti in fronte del suo esercito Annibale per aprire con quegli l'esercito di Scipione; andò Scipione con esso aperto e fu cagione e della sua vittoria e della rovina di quello. Pose Asdrubale le sue genti più gagliarde nel mezzo della fronte del suo esercito, per spingere le genti di Scipione; comandò Scipione che per loro medesime si ritirassono, e ruppelo. In modo che simili disegni, quando si presentano, sono cagione della vittoria di colui contro a chi essi sono ordinati. Restami ancora, se bene mi ricorda, dirvi quali rispetti debbe avere uno capitano prima che si conduca alla zuffa. Sopra che io vi ho a dire, in prima, come uno capitano non ha mai a fare giornata se non ha vantaggio, o se non è necessitato. Il vantaggio nasce dal sito, dall'ordine, dall'avere o più o migliore gente, La necessità nasce quando tu vegga, non combattendo, dovere in ogni modo perdere; come è: che sia per mancarti danari e, per questo, lo esercito tuo si abbia in ogni modo a risolvere; che sia per assaltarti la fame; che il nimico aspetti di ingrossare di nuova gente. In questi casi sempre si dee combattere, ancora con tuo disavvantaggio, perch'egli è assai meglio tentare la fortuna dov'ella ti possa favorire, che, non la tentando, vedere la tua certa rovina. Ed è così grave peccato, in questo caso, in uno capitano il non combattere, come è d'avere avuta occasione di vincere e non la avere o conosciuta per ignoranza o lasciata per viltà. I vantaggi qualche volta te gli dà il nimico e qualche volta la tua prudenza.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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