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      Né sarà mai alcuno tuo nimico, il quale ti possa superare con la fame, che cerchi vincerti col ferro; perché, se la vittoria non è sì onorevole, ella è più sicura e più certa. Non può adunque fuggire la fame quello esercito che non è osservante di giustizia e che licenziosamente consuma quello che gli pare; perché l'uno disordine fa che la vettovaglia non vi viene, l'altro, che la venuta inutilmente si consuma. Però ordinavano gli antichi che si consumasse quella che davano e in quel tempo che volevano; perché niuno soldato mangiava se non quando il capitano. Il che quanto sia osservato da' moderni eserciti lo sa ciascuno, e meritamente non si possono chiamare ordinati e sobrii come gli antichi, ma licenziosi ed ebbriachi.
      BATISTA Voi dicesti nel principio dello ordinare lo alloggiamento, che non volevi stare solamente in su due battaglioni, ma che ne volevi tòrre quattro, per mostrare come uno esercito giusto si alloggiava. Però vorrei mi dicessi due cose: l'una, quando io avessi più o meno gente, come io avessi ad alloggiare: l'altra, che numero di soldati vi basterebbe a combattere contro a qualunque nimico?
      FABRIZIO Alla prima domanda vi rispondo che, se l'esercito è più o meno quattro o semila fanti si lieva od aggiugne ordini di alloggiamenti tanto che basti; e con questo modo si può ire nel più e nel meno in infinito. Nondimeno i Romani, quando congiugnevano insieme due eserciti consolari, facevano due alloggiamenti e voltavano la parte de' disarmati l'una all'altra. Quanto alla seconda domanda, vi replico come lo esercito ordinario romano era intorno a ventiquattromila soldati; ma quando maggiore forza gli premeva, i più che ne mettevano insieme erano cinquantamila.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





Romani