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      Questo termine usò Alessandro di Epiro combattendo contra agli Illirici e Leptene siracusano contra a' Cartaginesi; ed all'uno ed all'altro riuscì il disegno facilmente. Molti hanno vinto il nimico, dando a quello facultà di mangiare e bere fuora di modo, simulando di avere paura e lasciando gli alloggiamenti suoi pieni di vino e di armenti; de' quali, sendosi ripieno il nimico sopra ogni uso naturale lo hanno assaltato e, con suo danno, vinto. Così fece Tamiri contra a Ciro e Tiberio Gracco contra agli Spagnuoli. Alcuni hanno avvelenati i vini e l'altre cose da cibarsi per potere più facilmente vincergli. Io dissi poco fa come io non trovavo che gli antichi tenessero la notte ascolte fuora, e stimavo lo facessero per schifare i mali che ne poteva nascere; perché si truova che, non ch'altro, le velette che pongono il giorno a velettare il nimico, sono state cagioni della rovina di colui che ve le pose, perché molte volte è accaduto che, essendo state prese, è stato loro fatto fare per forza il cenno col quale avevano a chiamare i suoi; i quali al segno venendo, sono stati o morti o presi. Giova ad ingannare il nimico qualche volta variare una tua consuetudine; in su la quale fondandosi quello, ne rimane rovinato; come fece già uno capitano il quale, solendo far fare cenno a' suoi per la venuta de' nimici, la notte, col fuoco e, il dì, col fumo, comandò che sanza alcuna intermissione si facesse fumo e fuoco, e di poi, sopravvenendo il nimico, si restasse; il quale, credendo venire sanza essere visto, non veggendo fare segni da essere scoperto, fece, per ire disordinato, più facile la vittoria al suo avversario.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





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