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      FABRIZIO Ecco, che se non fusse la prudenza del domandatore, egli rimaneva indietro una parte che merita considerazione. Io vi dico, di nuovo, che gli antichi facevano ogni cosa meglio e con maggiore prudenza di noi; e se nelle altre cose si fa qualche errore, nelle cose della guerra si fanno tutti. Non è cosa più imprudente o più pericolosa a uno capitano, che fare la guerra il verno, e molto più pericolo porta colui che la fa che quello che l'aspetta. La ragione è questa: tutta la industria che si usa nella disciplina militare, si usa per essere ordinato a fare una giornata col tuo nimico, perché questo è il fine al quale ha ad ire uno capitano, perché la giornata ti dà vinta la guerra o perduta. Chi sa adunque meglio ordinarla; chi ha lo esercito suo meglio disciplinato, ha più vantaggio in questa e più può sperare di vincerla. Dall'altro canto non è cosa più nimica degli ordini, che sono i siti aspri o i tempi freddi e acquosi; perché il sito aspro non ti lascia distendere le tue copie secondo la disciplina, i tempi freddi e acquosi non ti lasciano tenere le genti insieme, né ti puoi unito presentare al nimico, ma ti conviene alloggiare disiunto di necessità e sanza ordine avendo ad ubbidire a' castegli, a' borghi e alle ville che ti ricevano, in maniera che tutta quella fatica da te usata per disciplinare il tuo esercito è vana. Né vi maravigliate se oggi guerreggiano il verno; perché, essendo gli eserciti sanza la disciplina, non conoscono il danno che fa loro il non alloggiare uniti, perché non dà loro noia non potere tenere quegli ordini e osservare quella disciplina che non hanno.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221