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      In questo caso è dove si conosce la virtù dello edificatore, e la fortuna dello edificato: la quale è più o meno maravigliosa, secondo che più o meno è virtuoso colui che ne è stato principio. La virtù del quale si conosce in duo modi: il primo è nella elezione del sito; l'altro nella ordinazione delle leggi. E perché gli uomini operono o per necessità o per elezione; e perché si vede quivi essere maggior virtù dove la elezione ha meno autorità; è da considerare se sarebbe meglio eleggere, per la edificazione delle cittadi, luoghi sterili, acciocché gli uomini, constretti a industriarsi, meno occupati dall'ozio, vivessono più uniti avendo, per la povertà del sito, minore cagione di discordie; come interviene in Raugia, e in molte altre cittadi in simili luoghi edificate: la quale elezione sarebbe sanza dubbio più savia e più utile, quando gli uomini fossero contenti a vivere del loro, e non volessono cercare di comandare altrui. Pertanto, non potendo gli uomini assicurarsi se non con la potenza, è necessario fuggire questa sterilità del paese, e porsi in luoghi fertilissimi; dove, potendo per la ubertà del sito ampliare, possa e difendersi da chi l'assaltasse e opprimere qualunque alla grandezza sua si opponesse. E quanto a quell'ozio che le arrecasse il sito, si debbe ordinare che a quelle necessità le leggi la costringhino, che il sito non la costrignesse, ed imitare quelli che sono stati savi, ed hanno abitato in paesi amenissimi e fertilissimi, e atti a produrre uomini oziosi ed inabili a ogni virtuoso esercizio, che, per ovviare a quelli danni i quali l'amenità del paese, mediante l'ozio, arebbe causati, hanno posto una necessità di esercizio a quelli che avevano a essere soldati; di qualità che, per tale ordine, vi sono diventati migliori soldati che in quelli paesi i quali naturalmente sono stati aspri e sterili.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





Raugia