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      Di che se ne può addurre uno freschissimo esemplo, nel 1515. Quando Francesco re di Francia disegnava passare in Italia per la recuperazione dello stato di Lombardia, il maggior fondamento che facevono coloro ch'erano alla sua impresa contrari, era che gli Svizzeri lo terrebbono a' passi in su' monti. E, come per esperienza poi si vidde, quel loro fondamento restò vano: perché, lasciato quel Re da parte dua o tre luoghi guardati da loro, se ne venne per un'altra via incognita; e fu prima in Italia, e loro apresso, che lo avessono presentito. Talché loro sbigottiti si ritirarono in Milano, e tutti i popoli di Lombardia si accostarono alle genti franciose; sendo mancati di quella opinione avevano, che i Franciosi devessono essere ritenuti in su' monti.
     
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      Le republiche bene ordinate
      costituiscono premii e pene
      a' loro cittadini, né compensono mai
      l'uno con l'altro.
     
     
      Erano stati i meriti di Orazio grandissimi, avendo con la sua virtù vinti i Curiazii: era stato il fallo suo atroce, avendo morto la sorella: nondimeno dispiacque tanto tale omicidio a' Romani, che lo condussono a disputare della vita, non ostante che gli meriti suoi fossero tanto grandi e sì freschi. La quale cosa, a chi superficialmente la considerasse, parrebbe un esemplo d'ingratitudine popolare: nondimeno, chi la esamina meglio e con migliore considerazione ricerca quali debbono essere gli ordini delle republiche, biasimerà quel popolo più tosto per averlo assoluto che per averlo voluto condannare.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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