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      E benché poi tale Imperio si sia risoluto, non si sono potute le città ancora rimettere insieme né riordinare alla vita civile, se non in pochissimi luoghi di quello Imperio. Pure, comunque si fusse, i Romani in ogni minima parte del mondo trovarono una congiura di republiche armatissime ed ostinatissime alla difesa della libertà loro. Il che mostra che il popolo romano sanza una rara ed estrema virtù mai non le arebbe potute superare.
      E per darne esemplo di qualche membro, voglio mi basti lo esemplo de' Sanniti: i quali pare cosa mirabile, e Tito Livio lo confessa, che fussero sì potenti, e l'arme loro sì valide, che potessono infino al tempo di Papirio Cursore consolo, figliuolo del primo Papirio, resistere a' Romani (che fu uno spazio di quarantasei anni), dopo tante rotte, rovine di terre, e tante strage ricevute nel paese loro; massime veduto ora quel paese, dove erano tante cittadi e tanti uomini, essere quasi che disabitato; ed allora vi era tanto ordine e tanta forza, che gli era insuperabile, se da una virtù romana non fosse stato assaltato. E facil cosa è considerare donde nasceva quello ordine, e donde proceda questo disordine; perché tutto viene dal vivere libero allora, ed ora dal vivere servo. Perché tutte le terre e le provincie che vivono libere in ogni parte, come di sopra dissi, fanno profitti grandissimi. Perché quivi si vede maggiori popoli, per essere e' connubi più liberi, più desiderabili dagli uomini: perché ciascuno procrea volentieri quegli figliuoli che crede potere nutrire, non dubitando che il patrimonio gli sia tolto; e ch'ei conosce non solamente che nascono liberi e non schiavi, ma ch'ei possono mediante la virtù loro diventare principi.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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