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      Nel mandare le colonie gli tenne l'utile e la commodità grande che ne risultava. Variarono bene alquanto circa le prede, delle quali non erano così liberali come erano stati prima; sì perché e' non pareva loro tanto necessario, avendo i soldati lo stipendio; sì perché, essendo le prede maggiori, disegnavano d'ingrassare di quelle in modo il publico che non fussono constretti a fare le imprese con tributi della città. Il quale ordine in poco tempo fece il loro erario ricchissimo. Questi dua modi, adunque, e circa il distribuire la preda, e circa il mandare le colonie, feciono che Roma arricchiva della guerra; dove gli altri principi e republiche non savie ne impoveriscono. E si ridusse la cosa in termine, che a uno Consolo non pareva potere trionfare, se non portava col suo trionfo assai oro ed argento, e d'ogni altra sorta preda, nello erario. Così i Romani, con i soprascritti termini, e con il finire le guerre presto, sendo valenti con lunghezza straccare i nimici, e con le rotte e con le scorrerie e con accordi a loro vantaggi, diventarono sempre più ricchi e più potenti.
     
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      Quanto terreno i Romani
      davano per colono.
     
     
      Quanto terreno i Romani distribuissono per colono, credo sia difficile trovarne la verità. Perché io credo ne dessino più o manco, secondo i luoghi dove e' mandavano le colonie. Giudicasi che ad ogni modo ed in ogni luogo la distribuzione fussi parca: prima, per potere mandare più uomini, sendo quelli diputati per guardia di quel paese; dipoi perché, vivendo loro poveri a casa, non era ragionevole che volessono che i loro uomini abbondassino troppo fuora.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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