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      Perché la virtù delle fortezze si vide nella venuta del re Carlo; al quale si dettono o per poca fede di chi le guardava o per timore di maggiore male: dove, se le non fussono state, i Fiorentini non arebbero fondato il potere tenere Pisa sopra quelle, e quel re non arebbe potuto per quella via privare i Fiorentini di quella città; e i modi con gli quali si fusse mantenuta infino a quel tempo, sarebbono stati per avventura sufficienti conservarla, e sanza dubbio non arebbero fatto più cattiva prova che le fortezze. Conchiudo adunque, che, per tenere la patria propria, la fortezza è dannosa; per tenere le terre che si acquistono, le fortezze sono inutili: e voglio mi basti l'autorità de' Romani, i quali, nelle terre che volevano tenere con violenza, smuravano, e non muravano. E chi contro a questa opinione mi allegasse negli antichi tempi Taranto, e ne' moderni Brescia, i quali luoghi mediante le fortezze furono recuperati dalla ribellione de' sudditi, rispondo che alla ricuperazione di Taranto, in capo di uno anno, fu mandato Fabio Massimo con tutto lo esercito, il quale sarebbe stato atto a ricuperarlo eziandio se non vi fusse stata la fortezza, e se Fabio usò quella via, quando la non vi fusse stata, ne arebbe usata un'altra che arebbe fatto il medesimo effetto. Ed io non so di che utilità sia una fortezza che, a renderti la terra, abbia bisogno, per la ricuperazione d'essa, d'uno esercito consolare e d'uno Fabio Massimo per capitano. E che i Romani l'avessono ripresa in ogni modo, si vede per l'esemplo di Capova; dove non era fortezza, e per virtù dello esercito la riacquistarono.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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