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      E sopra tale modo si fondarono sempre, ancora che gli tentassino tutti; ma negli altri trovarono cose o pericolose o inutili. Perché nella ossidione è la lunghezza e la spesa; nella espugnazione, dubbio e pericolo; nelle congiure, la incertitudine. E viddono che con una rotta di esercito inimico acquistavano un regno in un giorno; e, nel pigliare per ossidione una città ostinata, consumavano molti anni.
     
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      Come i Romani
      davano agli loro capitani
      degli eserciti le commissioni libere.
     
     
      Io estimo che sia da considerare, leggendo questa liviana istoria, volendone fare profitto, tutti e' modi del procedere del Popolo e Senato romano. Ed intra le altre cose che meritano considerazione, sono: vedere con quale autorità ei mandavano fuori i loro Consoli, Dittatori ed altri capitani degli eserciti; de' quali si vede l'autorità essere stata grandissima, ed il Senato non si riservare altro che l'autorità di muovere nuove guerre e di confirmare le paci; e tutte l'altre cose rimetteva nello arbitrio e potestà del Consolo. Perché, deliberata ch'era dal Popolo e dal Senato una guerra, verbigrazia contro a' Latini, tutto il resto rimettevano nello arbitrio del Consolo, il quale poteva o fare una giornata o non la fare, e campeggiare questa o quell'altra terra, come a lui pareva. Le quali cose si verificano per molti esempli, e massime per quello che occorse in una espedizione contro a' Toscani. Perché, avendo Fabio consolo vinto quelli presso a Sutri, e disegnando con lo esercito dipoi passare la selva Cimina ed andare in Toscana, non solamente non si consigliò col Senato, ma non gliene dette alcuna notizia, ancora che la guerra fusse per aversi a fare in paese nuovo, dubbio e pericoloso.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
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