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      Nondimeno, in tanta diversità di procedere, ciascuno fece il medesimo frutto, e contro a' nimici ed in favore della republica e suo. Perché nessuno soldato non mai o detrattò la zuffa o si ribellò da loro o fu, in alcuna parte, discrepante dalla voglia di quegli; quantunque gl'imperi di Manlio fussero sì aspri, che tutti gli altri imperi che eccedevano il modo, erano chiamati «manliana imperia». Dove è da considerare, prima, donde nacque che Manlio fu costretto procedere sì rigidamente; l'altro, donde avvenne che Valerio potette procedere sì umanamente l'altro, quale cagione fe' che questi diversi modi facessero il medesimo effetto; ed in ultimo, quale sia di loro meglio, e, imitare, più utile. Se alcuno considera bene la natura di Manlio d'allora che Tito Livio ne comincia a fare menzione, lo vedrà uomo fortissimo, pietoso verso il padre e verso la patria, e reverentissimo a' suoi maggiori. Queste cose si conoscono dalla morte di quel Francioso, dalla difesa del padre contro al Tribuno; e come, avanti ch'egli andasse alla zuffa del Francioso, e' n'andò al Consolo con queste parole: «Iniussu tuo adversus hostem nunquam pugnabo, non si certam victoriam videam». Venendo, dunque, un uomo così fatto a grado che comandi, desidera di trovare tutti gli uomini simili a sé; e l'animo suo forte gli fa comandare cose forti; e quel medesimo, comandate che le sono, vuole si osservino. Ed è una regola verissima, che, quando si comanda cose aspre, conviene con asprezza farle osservare; altrimenti, te ne troverresti ingannato.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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