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      Ma con questi pensieri si morì; e fu il primo de' papi che apertamente mostrasse la propria ambizione, e che disegnasse, sotto colore di fare grande la Chiesa, onorare e benificare i suoi. E come da questi tempi indietro non si è mai fatta menzione di nipoti o di parenti di alcuno pontefice, così per lo avvenire ne fia piena la istoria, tanto che noi ci condurreno a' figliuoli; né manca altro a tentare a' pontefici se non che, come eglino hanno disegnato, infino a' tempi nostri, di lasciargli principi, così, per lo avvenire, pensino di lasciare loro il papato ereditario. Bene è vero che, per infino a qui, i principati ordinati da loro hanno avuta poca vita, perché il più delle volte i pontefici, per vivere poco tempo, o ei non forniscono di piantare le piante loro, o, se pure le piantano, le lasciano con sì poche e deboli barbe, che al primo vento, quando è mancata quella virtù che le sostiene, si fiaccano.
     
     
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      Successe a costui Martino IV, il quale, per essere di nazione francioso, favorì le parti di Carlo; in favore del quale, Carlo mandò in Romagna, che se gli era ribellata, sue genti; ed essendo a campo a Furlì, Guido Bonatto astrologo ordinò che, in un punto dato da lui, il popolo gli assaltasse; in modo che tutti i Franciosi vi furono presi e morti. In questo tempo si mandò ad effetto la pratica mossa da papa Niccolao con Pietro re di Aragona; mediante la quale i Siciliani ammazzorono tutti i Franciosi che si trovorono in quella isola; della quale Pietro si fece signore, dicendo appartenersegli per avere per moglie Gostanza figliuola di Manfredi.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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