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      E quando parve loro essere ad ordine con le armi, sendo insieme i trentasei, feciono levare il romore; onde che quelli, spaventati, si ritirorono alle loro case, e subito le bandiere delle Arti furono fuora con assai armati dietro; e intendendo come il conte Guido con la sua parte era a San Giovanni, feciono testa a Santa Trinita, e dierono la ubbidienza a messer Giovanni Soldanieri. Il Conte dall'altra parte, sentendo dove il popolo era, si mosse per ire a trovarlo; né il popolo ancora fuggì la zuffa; e fattosi incontro al nimico, dove è oggi la loggia de' Tornaquinci si riscontrorono. Dove fu ributtato il Conte, con perdita e morte di più suoi, donde che, sbigottito temeva che la notte i nimici lo assalissero, e trovandosi i suoi battuti e inviliti, lo ammazzassero. E tanta fu in lui potente questa immaginazione, che, senza pensare ad altro rimedio, deliberò, più tosto fuggendo che combattendo, salvarsi; e contro al consiglio de' Rettori e della Parte, con tutte le genti sue ne andò a Prato. Ma come prima per trovarsi in luogo sicuro, gli fuggì la paura, ricognobbe lo errore suo; e volendolo correggere, la mattina, venuto il giorno, tornò con le sue genti a Firenze, per rientrare in quella città per forza, che egli aveva per viltà abbandonata; ma non gli successe il disegno, perché quel popolo che con difficultà lo arebbe potuto cacciare, facilmente lo potette tenere fuora; tanto che, dolente e svergognato, se ne andò in Casentino; e i Ghibellini si ritirorono alle loro ville.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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