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      Ornorono ancora la città di nuovi edifici; perché la torre di Santa Reparata, secondo il consiglio di Giotto dipintore in quelli tempi famosissimo, edificorono; e perché, nel 1333, alzorono, per uno diluvio, le acque d'Arno in alcuno luogo in Firenze più che dodici braccia, donde parte de' ponti e molti edifici rovinorono, con grande sollecitudine e spendio le cose rovinate instaurorono.
     
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      Ma venuto l'anno 1340, nuove cagioni di alterazioni nacquono. Avevano i cittadini potenti due vie ad accrescere o mantenere la potenza loro: l'una era ristringere in modo le imborsazioni de' magistrati, che sempre o in loro o in amici loro pervenissero, l'altra lo essere capi della elezione de' rettori, per averli di poi ne' loro giudicii favorevoli. E tanto questa seconda parte stimavano, che, non bastando loro i rettori ordinari, uno terzo alcuna volta ne conducevano: donde che, in questi tempi, avevono condotto estraordinariamente, sotto titolo di Capitano di guardia, messer Iacopo Gabrielli d'Agobio, e datogli sopra i cittadini ogni autorità. Costui, ogni giorno, a contemplazione di chi governava, assai ingiurie faceva; e intra gli ingiuriati messer Piero de' Bardi e messer Bardo Frescobaldi furono. Costoro, sendo nobili e naturalmente superbi, non potevono sopportare che uno forestiere, a torto e a contemplazione di pochi potenti, gli avesse offesi; e per vendicarsi, contro a lui e chi governava congiurorono: nella quale congiura molte famiglie nobili con alcune di popolo furono, ai quali la tirannide di chi governava dispiaceva.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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