Pagina (121/526)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Erasi, nel principio di questa guerra, data autorità a venti cittadini di amministrarla, i quali messer Malatesta da Rimini per capitano della impresa eletto avevano. Costui con poco animo e meno prudenza la aveva governata; e perché eglino avevano mandato a Ruberto re di Napoli per aiuti, quel re aveva mandato loro Gualtieri duca di Atene, il quale, come vollono i cieli che al male futuro le cose preparavano, arrivò in Firenze in quel tempo appunto che la impresa di Lucca era al tutto perduta. Onde che quelli venti, veggendo sdegnato il popolo, pensorono, con eleggere nuovo capitano, quello di nuova speranza riempiere, e con tale elezione, o frenare, o torre le cagioni del calunniargli; e perché ancora avesse cagione di temere e il duca di Atene gli potesse con più autorità difendere, prima per conservadore, di poi per capitano delle loro genti d'arme lo elessono. I Grandi, i quali, per le cagioni dette di sopra, vivevono mal contenti, e avendo molti di loro conoscenza con Gualtieri, quando altre volte in nome di Carlo duca di Calavria aveva governato Firenze, pensorono che fusse venuto tempo da potere, con la rovina della città, spegnere lo incendio loro; giudicando non avere altro modo a domare quel popolo che gli aveva afflitti, che ridursi sotto un principe, il quale, conosciuta la virtù dell'una parte e la insolenzia dell'altra, frenasse l'una, e l'altra remunerasse: a che aggiugnevono la speranza del bene che ne porgevono i meriti loro, quando per loro opera egli acquistasse il principato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





Malatesta Rimini Ruberto Napoli Gualtieri Atene Firenze Lucca Atene Grandi Gualtieri Carlo Calavria Firenze