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      E quando si venne, leggendo, a quella parte dove per uno anno se gli dava la signoria, si gridò per il popolo: A VITA. E levandosi messer Francesco Rustichelli, uno de' Signori, per parlare e mitigare il tumulto, furono con le grida le parole sue interrotte; in modo che, con il consenso del popolo, non per uno anno, ma in perpetuo fu eletto signore, e preso e portato intra la moltitudine, gridando per la Piazza il nome suo. È consuetudine che quello che è preposto alla guardia del Palagio stia, in assenzia de' Signori, serrato dentro; al quale uffizio era allora deputato Rinieri di Giotto: costui, corrotto dagli amici del Duca, sanza aspettare alcuna forza, lo messe dentro, e i Signori, sbigottiti e disonorati, se ne tornorono alle case loro, e il Palagio fu dalla famiglia del Duca saccheggiato, il gonfalone del popolo stracciato, e le sue insegne sopra il Palagio poste. Il che seguiva con dolore e noia inestimabile degli uomini buoni, e con piacere grande di quelli che, o per ignoranza o per malignità, vi consentivano.
     
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      Il Duca, acquistato che ebbe la signoria, per torre la autorità a quelli che solevono della libertà essere defensori, proibì ai Signori ragunarsi in Palagio, e consegnò loro una casa privata; tolse le insegne ai gonfalonieri delle Compagnie del popolo; levò gli ordini della giustizia contro ai Grandi; liberò i prigioni delle carcere; fece i Bardi e i Frescobaldi dallo esilio ritornare; vietò il portare arme a ciascuno, e per potere meglio difendersi da quelli di dentro, si fece amico a quelli di fuora.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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