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      Gli altri, a chi il catasto piaceva, rispondevano che, se i beni mobili variano, e possono ancora variare le gravezze, e con il variarle spesso si può a quello inconveniente rimediare; e di quelli che hanno danari occulti non era necessario tenere conto, perché quegli danari che non fruttono non è ragionevole che paghino, e fruttando conviene che si scuoprino; e se non piaceva loro durare fatica per la republica, lasciassilla da parte e non se ne travagliassino, perché la troverrebbe de' cittadini amorevoli, a' quali non parrebbe difficile aiutarla di danari e di consiglio; e che sono tanti i commodi e gli onori che si tira dreto il governo, che doverebbero bastare loro, sanza volere non participare de' carichi. Ma il male stava dove e' non dicevano; perché doleva loro non potere più muovere una guerra sanza loro danno, avendo a concorrere alle spese come gli altri; e se questo modo si fusse trovato prima, non si sarebbe fatta la guerra con il re Ladislao, né ora si farebbe questa con il duca Filippo; le quali si erano fatte per riempiere i cittadini, e non per necessità. Questi umori mossi erano quietati da Giovanni de' Medici, mostrando che non era bene riandare le cose passate, ma sì bene provedere alle future; e se le gravezze per lo adietro erano state ingiuste, ringraziare Iddio poi che si era trovato il modo a farle giuste e volere che questo modo servisse a riunire, non a dividere la città, come sarebbe quando si ricercasse le imposte passate, e farle ragguagliare con le presenti; e che chi è contento di una mezzana vittoria sempre ne farà meglio, perché quelli che vogliono sopravincere spesso perdono.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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