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      Sta' per tanto di buona voglia prendi il cibo, e mantienti vivo agli amici e alla patria. E perché con maggiore fidanza possa farlo, io voglio delle cose tue medesime mangiare teco -. Queste parole tutto confortorono Cosimo; e con le lagrime agli occhi abbracciò e baciò Federigo, e con vive ed efficaci parole ringraziò quello di sì piatoso e amorevole officio, offerendo essernegli gratissimo, se mai dalla fortuna gliene fusse data occasione. Sendo adunque Cosimo alquanto riconfortato, e disputandosi il caso suo intra i cittadini, occorse che Federigo, per darli piacere, condusse a cena seco uno familiare del Gonfaloniere, chiamato il Farganaccio, uomo sollazzevole e faceto. E avendo quasi che cenato, Cosimo, che pensò valersi della venuta di costui, perché benissimo lo cognosceva, accennò Federigo che si partisse. Il quale, intendendo la cagione, finse di andare per cose che mancassero a fornire la cena; e lasciati quelli soli, Cosimo, dopo alquante amorevoli parole usate al Farganaccio, gli dette uno contrasegno, e gli impose che andasse allo Spedalingo di Santa Maria Nuova per mille cento ducati: cento ne prendesse per sé, e mille ne portasse al Gonfaloniere; e pregasse quello che, presa onesta occasione, gli venisse a parlare. Accettò costui la commissione: i denari furono pagati; donde Bernardo ne diventò più umano: e ne seguì che Cosimo fu confinato a Padova, contro alla voglia di messer Rinaldo, che lo voleva spegnere. Fu ancora confinato Averardo e molti della casa de' Medici; e con quelli, Puccio e Giovanni Pucci.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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