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      Arismino, con alcuni Genovesi che erano seco, nella rocca, che per il Duca si guardava, si rifuggì; Opicino, presumendo potere, se si rifuggiva in Palagio, dove dumila armati a sua ubbidienza aveva, o salvarsi o dare animo agli amici a defendersi, voltosi a quello cammino, prima che in piazza arrivasse fu morto, e, in molte parti diviso, fu per tutta Genova strascinato. E ridutta i Genovesi la città sotto i liberi magistrati, in pochi giorni il castello e gli altri luoghi forti posseduti da il Duca occuporono, e al tutto da il giogo del duca Filippo si liberorono.
     
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      Queste cose così governate, dove nel principio avieno sbigottiti i principi di Italia, temendo che il Duca non diventasse troppo potente, dettono loro vedendo il fine che ebbono, speranza di potere tenerlo in freno, e non ostante la lega di nuovo fatta, i Fiorentini e i Viniziani con i Genovesi si accordorono. Onde che messer Rinaldo degli Albizzi e gli altri capi de' fuori usciti fiorentini vedendo le cose perturbate, e il mondo avere mutato viso, presono speranza di potere indurre il Duca ad una manifesta guerra contro a Firenze; e andatine a Milano, messer Rinaldo parlò al Duca in questa sentenza: - Se noi, già tuoi nimici, vegniamo ora confidentemente a supplicare gli aiuti tuoi per ritornare nella patria nostra, né tu né alcuno altro che considera le umane cose come le procedono, e quanto la fortuna sia varia, se ne debbe maravigliare; non ostante che delle passate e delle presenti azioni nostre, e teco, per quello che già facemmo, e con la patria, per quello che ora facciamo, possiamo avere manifeste e ragionevoli scuse.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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