Pagina (369/526)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E credeva che si potesse, sanza combattere, vincere al sicuro, perché il Conte da il disagio delli strami e del frumento era cacciato. Consigliò per tanto che si conservasse quello alloggiamento, per dare speranza a' Milanesi di soccorso, acciò che, disperati, non si dessino al Conte. Questo partito fu approvato da' Viniziani, sì per giudicarlo sicuro, sì ancora perché avevono speranza che, tenendo i Milanesi in quella necessità, sarebbono forzati rimettersi sotto il loro imperio; persuadendosi che mai non fussino per darsi al Conte, considerate le ingiurie avieno ricevute da lui. Intanto i Milanesi erano condotti quasi che in estrema miseria; e abbondando quella città naturalmente di poveri, si morivano per le strade di fame; donde ne nascevano romori e pianti in diversi luoghi della città; di che i magistrati temevano forte, e facevano ogni diligenzia perché genti non si adunassero insieme. Indugia assai la moltitudine tutta a disporsi al male; ma quando vi è disposta ogni piccolo accidente la muove. Duoi adunque, di non molta condizione, ragionando, propinqui a Porta Nuova, della calamità della città e miseria loro, e che modi vi fussero per la salute, si cominciò ad accostare loro delli altri, tanto che diventorono buono numero: donde che si sparse per Milano voce, quelli di Porta Nuova essere contro a' magistrati in arme. Per la qual cosa tutta la moltitudine, la quale non aspettava altro che essere mossa, fu in arme; e feciono capo di loro Gasparre da Vicomercato, e ne andorono al luogo dove i magistrati erano ragunati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





Conte Milanesi Conte Viniziani Milanesi Conte Milanesi Porta Nuova Milano Porta Nuova Gasparre Vicomercato