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      E così come fu consigliato successe; perché Rinato, per mare, si condusse in Italia, e le sue genti, a contemplazione del Re, furono ricevute in Savoia. Fu il re Rinato raccettato da il duca Francesco onoratissimamente; e messe le genti italiane e franzese insieme, assalirono con tanto terrore i Viniziani, che in poco tempo tutte le terre che quelli avevano prese nel Cremonese recuperorono; né contenti a questo, quasi che tutto il Bresciano occuporono; e l'esercito viniziano, non si tenendo più securo in campagna, propinquo alle mura di Brescia si era ridutto. Ma sendo venuto il verno, parve al Duca di ritirare le sue genti negli alloggiamenti, e al re Rinato consegnò le stanze a Piacenza. E così, dimorato il verno del 1453 sanza fare alcuna impresa, quando di poi la state ne veniva, e che si stimava per il Duca uscire alla campagna e spogliare i Viniziani dello stato loro di terra, il re Rinato fece intendere al Duca come egli era necessitato ritornarsene in Francia. Fu questa deliberazione al Duca nuova e inespettata, e per ciò ne prese dispiacere grandissimo, e benché subito andassi da quello per dissuadergli la partita, non possé né per preghi né per promesse rimuoverlo; ma solo promisse lasciare parte delle sue genti e mandare Giovanni suo figliuolo, che per lui fusse a' servizi della lega. Non dispiacque questa partita a' Fiorentini, come quelli che, avendo recuperate le loro castella, non temevano più il Re, e dall'altra parte non desideravano che il Duca altro che le sue terre in Lombardia ricuperasse.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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