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      Vedevasi il paese desolato e guasto; vedevasi la rovina delle case e de' templi; sentivansi i lamenti di quelli che vedevano le loro possessioni distrutte, e sotto le rovine avevano lasciato il loro bestiame e i loro parenti morti: la qual cosa a chi vedeva e udiva recava compassione e spavento grandissimo. Volle senza dubio Iddio più tosto minacciare che gastigare la Toscana; perché se tanta tempesta fusse entrata in una città, infra le case e gli abitatori assai e spessi, come l'entrò fra querce e arbori e case poche e rare, sanza dubio faceva quella rovina e fragello che si può con la mente conietturare maggiore. Ma Iddio volle, per allora, che bastasse questo poco di esemplo a rinfrescare infra gli uomini la memoria della potenzia sua.
     
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      Era, per tornare donde io mi partii, il re Alfonso, come di sopra dicemmo, male contento della pace; e poi che la guerra ch'egli aveva fatta muovere da Iacopo Piccinino a' Sanesi sanza alcuna ragionevole cagione non aveva alcuno importante effetto partorito, volle vedere quello che partoriva quella la quale, secondo le convenzioni della lega, poteva muovere. E però, l'anno 1456, mosse per mare e per terra guerra a' Genovesi, desideroso di rendere lo stato agli Adorni e privarne i Fregosi che allora governavano; e dall'altra parte fece passare il Tronto a Iacopo Piccinino contro a Gismondo Malatesti. Costui perché aveva guernite bene le sue terre stimò poco lo assalto di Iacopo; di maniera che da questa parte la impresa del Re non fece alcuno effetto, ma quella di Genova partorì a lui e al suo regno più guerra che non arebbe voluto.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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