Pagina (399/526)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      2
     
     
      Erano in Firenze, come più volte abbiamo detto, duoi cittadini potentissimi Cosimo de' Medici e Neri Capponi; de' quali Neri era uno di quelli che aveva acquistata la sua reputazione per vie publiche, in modo che gli aveva assai amici e pochi partigiani; Cosimo, dall'altra parte, avendosi alla sua potenza la publica e la privata via aperta, aveva amici e partigiani assai. E stando costoro uniti, mentre tutti a duoi vissero, sempre ciò che vollono sanza alcuna difficultà dal popolo ottennono, perché gli era mescolata con la potenza la grazia. Ma venuto l'anno 1455, ed essendo morto Neri, e la parte nimica spenta, trovò lo stato difficultà nel riassumere l'autorità sua; e i propri amici di Cosimo, e nello stato potentissimi, ne erano cagione, perché non temevano più la parte avversa, che era spenta, e avevano caro di diminuire la potenza di quello. Il quale umore dette principio a quelle divisioni che di poi, nel 1466 seguirono; in modo che quelli a' quali lo stato apparteneva, ne' Consigli dove publicamente si ragionava della publica amministrazione, consigliavano che gli era bene che la potestà della balia non si riassumesse, e che si serrassero le borse e i magistrati a sorte, secondo i favori de' passati squittini, si sortissero. Cosimo, a frenare questo umore aveva uno de' duoi rimedi: o ripigliare lo stato per forza, con i partigiani che gli erano rimasi, e urtare tutti gli altri, o lasciare ire la cosa e con il tempo fare a' suoi amici cognoscere che non a lui, ma a loro propri, lo stato e la reputazione toglievono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





Firenze Cosimo Medici Neri Capponi Neri Cosimo Neri Cosimo Consigli