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      Il re gli ha data un'arme, dov'è fra l'altre inquartata quella d'Irlanda, e nel parlarli, tacendo sempre il titolo di duca, lo chiama sempre col proprio nome.
     
     
      Monk.>
     
      Il generale Giorgio Monk duca d'Albemarle, famiglia inglese della provincia di Devincer, fatta grande in persona del vivente duca, è d'età di 66 anni: corto e grosso di statura, senza garbo di cavaliere e senz'aria di gran capitano. È un buon uomo e così pieno di coraggio, che non rimane in lui alcun luogo per dar ricetto ad altre virtù, fuori che a quella della costanza verso il re e della sincerità verso gli amici suoi. La grande esperienza, però, l'ha reso uomo che intende meglio d'ogn'altro il paese. Anzi, la sua condotta non varrebbe l'istesso altrove, non avendo fuori d'Inghilterra veduto molto. La sua maggior taccia è la lentezza nel risolvere, ed il suo maggior pregio è la celerità nell'eseguire, anzi, l'esser egli mai sempre il primo all'esecuzione; vive contento delle sue ampie mercedi, s'ingerisce di poco, ama il riposo: ha l'ambizione, al pari dello spirito, moderata; fuma, beve ed ascolta tutti.
     
     
      <Lord Arlington.>
     
      Milord Arlington, di casa Benet, fa presentemente la figura di primo ministro, e per verità ha gran potere sullo spirito del re. Fu da principio semplice aiuto del duca di Bristol, sotto la di cui scuola prese le prime notizie degl'affari; di poi fu segretario del duca, si trovò ne' maneggi di tutti i negozi del re in Francia, passò alla corte di Madrid, dove eseguì con lode le sue commissioni servendo utilmente e con somma fede il suo principe.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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