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      Il marchese di Flammarens, cavaliere francese di Normandia, son già intorno a quattr'anni che sta a quella corte, dopo aver perduti tutti i suoi beni in pena del duello in cui egli si battè per secondo contro i due fratelli marchesi della Frette. Il primo suo refugio fu all'Aia, di dove partì per imbarcarsi sulla flotta olandese quando uscì per la prima battaglia: e, gionto a vista dell'armata inglese, passò sur una piccola barca sull'ammiraglia d'Inghilterra dove era il duca di York. Dopo la battaglia passò a Londra, e introdottosi con milord Arlington, questo gli ottenne dal re un aiuto di costa di 300 lire. Di poi è stato sempre alla corte, dove è benissimo visto dal re, che l'ammette spessissimo alle sue cene in casa la duchessa di Monmouth e, talora, alle sue scapigliature in materia di bere. Dicevano ultimamente che fosse cominciato a venirgli a noia e che gli desse soggezione, ma che facendo il marchese le finte di non se n'accorgere, il re al suo solito non avesse animo di liberarsene in qualche modo. Ha ben fatto il possibile per il suo ristabilimento in Francia, ma il re se n'è sempre scusato, allegando lo scrupolo della coscienza in contravvenire al giuramento fatto di non perdonare i duelli. La duchessa di <Chaulnes>, sorella di quelli della Frette, pensava ultimamente di interessarci il papa per levar al re questo specioso pretesto. È il marchese bellissimo cavaliere, piace alle donne e le donne piacciono a lui: si discorreva d'un parentado molto ricco con una dama cattolica.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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