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      È ben vero che, essendo intollerabile il farlo sussistere, si corre gran risico che la riforma caschi sopra le paghe degl'offiziali e de' soldati, quando la Camera de' comuni non fornisca il re di nuovo particolare assegnamento.
      Queste tre compagnie non han che far nulla col resto delle soldatesche, e in tempo di guerra marciano nel posto più onorevole di tutta l'armata. Mi è anche stato detto (è ben vero che non mi sono avveduto di pigliarne riprova) che i tre capitani di esse sotto il generale comandano in capite a tutti i colonnelli di fanteria e di cavalleria.
      Tutt'a tre le sopraddette compagnie hanno quartiere in Londra ed ogni giorno monta di esse uno squadrone di cinquanta, che sempre seguita le carrozze del re, della regina e del duca; e quando il re va per acqua, vanno solamente in numero di sei, in una barca apposta, e allora si cavano li stivali e portano la carabina in spalla. Quando va in carrozza ne ha venticinque, la regina dodici e altrettanti il duca. Quando il re e il duca montano a cavallo per la caccia o per la campagna, gli seguitano nell'istesso numero--ciascuno di essi rispettivamente--che quando vanno in carrozza. Il re ha di vantaggio la tromba avanti all'offiziale che marcia alla testa delle guardie, che il duca e la regina non hanno.
     
     
      Guardie della Manica.
     
      Queste sono antichissime e sono in numero di cento. Portano casacche di scarlatto rosso con striscie di velluto nero davanti; nel mezzo del petto e dietro delle spalle hanno la rosa coronata, e di qua e di là le cifre del re, di ricamo d'oro.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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